Il ritorno dei Giganti di “Mont’e Prama” a Cabras

I giganti di “Mont’e Prama” sono tornate a casa. Per ora sono solo 6 delle 25 statue restaurate nel centro di Li Punti a Sassari dove sono state in mostra per der due mesi  insieme a 10 modellini di nuraghe, che costituiscono finora un importante ritrovamento di statuaria gigante risalente alla fine del periodo nuragico, X secolo a.c., unico nel suo genere non solo nell’isola ma in tutto il Mediterraneo.

Dopo 3.000 anni sotto le terre del Sinis e (solo) 40 anni di restauri, i Giganti tornano a vedere la luce del Sinis e il blu del loro mare, là dove sono nati, ma sono solo sei e si sentono terribilmente soli, lontani dai loro fratelli. Ora la casa che gli accoglie è troppo piccola per tutti, ma speriamo che, come è stato promesso pubblicamente nella cerimonia di apertura, dal Sindaco Cristiano Carrus e dalle alte personalità politiche presenti e dal Dott. Marco Minoja della Sopraintendenza per i Beni Archeologici per le provincie di Cagliari e Oristano, che entro due anni, grazie ai fondi impegnati dall’uscente Presidente Regionale Ugo Cappellacci, si potrà avere una casa museale che riunisca tutte le statue assieme.

Per ora possiamo ammirare, nel museo di Cabras, oltre alle sei presenti, tutte in modo virtuale, grazie ad un computer che trasmette le immagini digitalizzate in 3D comandabili dall’utente tramite un touch-screen e ruotabili sui tre assi. La visualizzazione scientifica delle statue, messa a punto dal CRS4, presieduto dal prof. Zanella, nel Polo Tecnologico di Sardegna Ricerche a Pula e stata possibile grazie al lavoro del ricercatore Enrico Gobbetti.

http://www.crs4.it/news/-/blogs/il-complesso-scultoreo-di-monte-prama-in-3d-grazie-al-sistema-sviluppato-dal-crs4

Se no vedi lo slideshow clikka sul link

https://www.flickr.com//photos/obiettivosardegna/sets/72157642782953685/show/

Le lunghe e complesse operazioni di restauro non hanno consentito la ricostruzione del tutto completa dei pezzi esposti,  ma le soluzioni tecniche di allestimento non ne fanno sentire minimamente la mancanza: le statue sono rese a grandezza reale sostenute da una possente e aerea  struttura  dove i pezzi singoli, posizionati in una attenta e fedele ricostruzione,  sono sostenuti da bracci e morsetti che ne restituiscono la possanza e il loro fascino misterioso.

Nello slide-shwo il centro di restauro di Li Punti dove sono state esposte tutte le statue nei mesi scorsi.

Guarda il video http://youtu.be/LfjY79DlkyA

I reperti, datati all’VIII secolo avanti Cristo , risalgono alla fine del periodo nuragico  quando sulle coste della Sardegna iniziavano gli insediamenti  di colonie fenicie, punti di approdo e rifornimento  lungo le rotte delle loro navi nel mediterraneo occidentale.

Tutti i reperti in mostra sono stati rinvenuti nel Sinis, in una località vicina alla costa chiamata Mont’e Prama – in comune di Cabras – in seguito alla scoperta casuale della testa di una delle statue  a opera di un  contadino, nel 1974, ma è grazie al Sig. Poddi Sisinnio che ha portato un primo busto all’attenzione di Peppetto Pau,  poeta, scrittore, studioso d’arte e di archeologia, che subito capì l’importanza della scoperta.

Nei cinque anni successivi sono state realizzate diverse campagne di scavo che hanno rivelato una necropoli nei pressi della quale sono stati rinvenute tutte le statue , ammucchiate in frantumi.

Nella foto l’Arch. Nicola Dessì illustra sul campo di “Mont’e Prama”, a nuerosi partecipanti all’escursone, dove sono state ritrovate le statue.

Tra le statue spiccano, per imponenza atletica 16 pugilatori, 5 arcieri e 4 guerrieri o lottatori.

 

“Le fotografie sono state realizzate da Bruno Atzori per gentile concessione del Ministero dei Beni  e le Attività Culturali – Sopraintendenza per i Beni Archeologici per le provincie di Cagliari e Oristano”

1 commento

  1. BRAVO BRUNO,UN COMMENTO ELEGANTE, SUFFICIENTE, PRECISO E, SOPRATTUTTO, SPLENDIDA DOCUMETANTAZIONE FOTOGRAFICA.

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