i 50 concerti di Paolo Fresu

ALLAI 25 giugno 2011 0re 21,30

Questa volta Paolo Fresu suona in un paese dell’Oristanese, che ti accoglie fra le sue vie e piazze amorevolmente restaurate. Una bell’ impressione, un ritorno al passato fra case di pietra, antichi mole e forni per il pane.

La location del concerto è una casa costruita sugli alberi, dove sopra, si riconoscono Paolo Fresu (tromba, flicorno, effetti),  Dhafer Youssef, virtuoso dell’oud (il liuto arabo) e voce straordinaria per estensione ed intensità, e il chitarrista franco-vietnamita Nguyên Lê.

Senza dubbio il set più insolito fra i cinquanta impegnati nel tour di concerti con cui Paolo Fresu sta attraversando la Sardegna per festeggiare in musica i suoi cinquant’anni. Stasera (sabato 25), il trombettista berchiddese è infatti di scena nella Casa sull’albero che si trova nei pressi di Allai, un piccolo paese del Barigadu, in provincia di Oristano: si tratta di un rifugio/sosta per escursionisti progettato e costruito un anno fa su un albero, appunto, nell’ambito della seconda edizione del workshop EcoRurality (la terza è in corso proprio in questi giorni, da giovedì 16 fino a domenica 26), un progetto formativo di relazione sociale che mira ad accrescere la consapevolezza del paesaggio: un’iniziativa nata dalla collaborazione tra l’Associazione Paesaggi Connessi (che ha base a Sestu, CA), il Master Internazionale Paesaggi straordinari – Paesaggio Arte Architettura (Politecnico di Milano e NABA Nuova Accademia di Belle Arti di Milano) e il Comune di Allai (OR).

Case e paesaggi sono evocati non casualmente anche dal nome del progetto musicale ospite dell’inconsueta location a partire dalle 21:30(con ingresso gratuito): Homescape. Sotto la sua insegna, accanto aPaolo Fresu (tromba, flicorno, effetti), si riconoscono Dhafer Youssef, virtuoso dell’oud (il liuto arabo) e voce straordinaria per estensione ed intensità, e il chitarrista franco-vietnamita Nguyên Lê, entrambi già apprezzati mercoledì sera nel bellissimo concerto “Kind of Porgy and Bess”, l’originale rilettura dell’opera gershwiniana, con cui “!50” ha fatto tappa a Nureci.

Suoni acustici ed elettrici, arcaici e digitali, echi di oriente e battiti tecnologici, suggestioni mistiche e squarci metropolitani. Difficile definire con un’etichetta la musica di Homescape, titolo preso in prestito da quello di un album di Nguyên Lê uscito nel 2006, e registrato a Parigi nella casa (come suggerisce il titolo) del chitarrista che duetta ora con Paolo Fresu, ora con Dhafer Youssef. Fu proprio il franco-vietnamita, che già aveva suonato con entrambi (e lo farà ancora in tante occasioni successive), a mettere in contatto, a metà anni novanta, il musicista sardo e il tunisino. Fra i tre nacque così un legame, non solo artistico, che negli anni seguenti si sarebbe cementato attraverso il coinvolgimento reciproco in diversi progetti. E’ appunto il caso dell’album “Homescape”, un disco molto elettronico, improvvisato e mistico, in cui – come si legge nelle note di copertina – “il respiro sardo, la trance orientale e il mistero asiatico si incontrano e incrociano”: un gioco di alchimie sonore che darà l’impronta anche al concerto di questa sera (sabato 25) ad Allai, proposto con il contributo dell’Amministrazione Comunale e la collaborazione dell’associazione Paesaggi Connessi.

Altri suoni e atmosfere domani sera (domenica 26 giugno, ore 21:30) per la tappa numero quindici di “!50”: Paolo Fresu sarà infatti in concerto in duo con il grande pianista americano Uri Caine tra le vestigia del villaggio medievale di Geridu, nei pressi di Sorso (Ss).

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