Il Sinis e i suoi tesori: la lavanda

Viaggio nel Sinis, alla scoperta della natura, l’avifauna, la storia, l’archeologia, le tradizioni, l’enogastronomia, il mare… i profumi e i colori.

Inizia da quest’articolo un viaggio nel Sinis, territorio esclusivo e ineguagliabile che racchiude i paesi di Cabras, Riola, Nurachi, Baratili, San Vero Milis e Tramatza.

Il Sinis, da qualsiasi parte lo leggi o l’osservi, rimane sempre unico e misterioso, capace di stupirti in ogni suo aspetto.

L’ingresso dell’azienda agricola di Elvio Sulas, nel Sinis di Riola Sardo, è segnalato da una grande pietra su cui è scolpito un grande grappolo d’uva, a ricordare che qui si produce un’ottima “Vernaccia” e una squisita “Nieddera”. Il profumo della lavanda mi inebria e la vista di quel campo viola mi entusiasma.

Parcheggio la macchina e mi avvio alla ricerca del padrone di casa. Un vociare allegro mi conduce a una tettoia di canne avvolta da foglie di vite. Sotto, uno splendido tavolo di pietra megalitica, su cui Elvio e i tagliatori di lavanda si concedono una sosta per il pranzo. Mi aggiungo a loro per uno spuntino tipico sardo, pane, pancetta, salsiccia, formaggio, torta salata e frutta di stagione e naturalmente un buon bicchiere di vino genuino.

Elvio, appassionato di archeologia e della storia dei templari mi racconta la storia della pietra miliare con le due P incise, che fa bella mostra ad un lato della tavola. Ma sulla storia dei templari nel Sinis approfondiremo in un prossimo articolo.

Ora è tempo di alzarsi e tornare a raccogliere la lavanda che, caricata sul furgone, partirà immediatamente per la distilleria da cui si otterrà un incredibile olio essenziale con molteplici proprietà curative. Più è breve il tempo fra il taglio e la distillazione e più è pregiato il prodotto ottenuto.

Fiorella Ferruzzi, creatrice di profumi miscelando oli essenziali naturali e biologici prodotti in Sardegna, ha creato “Orgìa”, il profumo della Sardegna, sviluppato olfattivamente intorno alle note fresche e profonde della macchia mediterranea, dal cisto al mirto, l’elicriso e la lavanda sarda vestita dalla sensualità di muschi, legni e resine.

 

Produzione certificata con il metodo biologico Reg CEE 834/2007

Tutto nasce un po’ per gioco, in primo luogo dalla passione per le piante officinali (in particolare lavanda ed elicriso, che crescono spontaneamente e caratterizzano con il loro inebriante profumo la macchia mediterranea sarda), e in secondo luogo da una scommessa con un amico che vive in Provenza per lavoro e che ospitando Elvio per una vacanza gli ha permesso di scoprire le sue bellissime piantagioni di lavanda. Passeggiando per le campagne francesi, respirando il profumo intenso della lavanda, affascinato dai colori del paesaggio, Elvio si chiede se non sia possibile coltivarla anche nella provincia di Oristano. Questo sogno si è trasformato oggi in una fiorente realtà. Tremila piantine di lavanda sono state impiantate in un terreno lungo la strada provinciale 66, in direzione Su Cuccuru Mannu. Nel 2009 e nel 2010 sono stati raccolti oltre 20 quintali di fiori, da cui sono stati estratti ben oltre 50 litri di olio essenziale purissimo.

PROPRIETA’ ED USI DELLA LAVANDA

Le infiorescenze e le foglie della lavanda sono molto ricche di un olio essenziale volatile, costituito da vari alcool terpenici e dai loro esteri. Il piu’ importante di questi è il linalolo, l’essenza responsabile delle principali proprietà terapeutiche della lavanda. Questi componenti sono presenti in maniera variabile nelle diverse specie di Lavandula ma quello più profumato si ottiene dalle specie Lavandula angustifolia Lavandula Stoechas.
Considerata fin dall’antichità rimedio irrinunciabile per molti mali, alla lavanda vengono riconosciute molteplici proprietà: antidepressiva, antinfiammatoria, cicatrizzante, antisettica, antireumatica, analgesica, decongestionante, insettifuga e rilassante. Il colore stesso della lavanda è considerato il colore del silenzio e della tranquillità, perciò è considerato un ottimo sedativo del sistema nervoso centrale: calma l’ansia, l’insonnia, l’agitazione e il nervosismo. La lavanda esercita un’azione riequilibratrice, essendo contemporaneamente tonica e sedativa. Può anche esercitare un’azione antisettica, cicatrizzante e disinfettante: l’infuso di lavanda si utilizza per lavare ulcere e ferite infette, accelerandone la cicatrizzazione, mentre l’olio allevia il dolore nelle bruciature e disinfiamma le irritazioni dovute a punture d’insetti. Inoltre manifesta proprietà antinevralgiche e antinfiammatorie (essendo utile nell’alleviare dolori reumatici di origine sia articolare che muscolare), e balsamiche (nel curare le affezioni del sistema respiratorio).
L’olio essenziale di lavanda, come l’infuso della stessa, è considerato un ottimo rimedio cosmetico.

Se vuoi saperne di più puoi contattare Elvio attraverso il numero di telefono 3338515498

Sito: http://www.elviosulas.it   Email: info@elviosulas.it

foto e testi di Bruno Atzori

 

Il Sinis e i suoi tesori, nei prossimi articoli:

Le famose spiagge di Is Aruttas formate di granuli di quarzo bianchissimo, gli stagni, ricchissime di pesci, soprattutto muggini dalle cui uova si prepara la famosa “Bottarga” e con le sue carni l’esclusiva “Mrecca” piatto tipico di Cabras.

Le zone umide sono il paradiso del Birdwatching dove si possono osservare fenicotteri, aironi, garzette, cavalieri d’italia, gru, polli sultani, avocette, falchi di palude e tanto ancora.

L’archeologia e la storia regna sovrana in tutto il territorio, dove si trovano tracce indelebili lasciate dal passaggio dei punici e dei fenici, e la città di Tharros ne è una testimonianza, le cui rovine si possono ammirare a San Giovanni nella penisola del Sinis.

Il Sinis è anche la zona della sardegna con la più alta concentrazione di nuraghi, se ne possono contare più di cento oltre a un famoso pozzo sacro.

Nel Sinis sono stati ritrovati i famosissimi giganti di “Mont’e Prama” enormi statue scolpite nella pietra arenaria, che raffigurano guerrieri, pugilatori e arceri, il cui restauro, durato trent’anni e ormai concluso, dovrebbe dare il via al ritorno dei reperti nel nuovo museo di Cabras. Siamo andati a trovarli nella loro sede provvisoria di Li Punti a Sassari dove sono stati restaurati con un lavoro durato trentanni.

Il Sinis è stato testimone anche del passaggio dei “Templari” guerrieri che facevano base nei monasteri di San Leonardo, Cuglieri e Bonarcado e percorrendo le vie franchigene, segnate da pietre miliari con il simbolo della doppia P si imbarcavano dal porto di Mistras per Roma e la Terra Santa.

Un’altra perla esclusiva di questa zona è un vino unico la “Vernaccia” coltivata solo nel Sinis da 3.500 anni, come gli ultimi scavi archeologici in loc. Sa Oche sulla strada SP1 a due chilometri da Torregrande ha confermato con il ritrovamento di semi di vernaccia. Quello  che si produce in questa zona è un vino unico nel suo genere, per metodo di vinificazione e di invecchiamento. Il suo colore paglierino, acquista un colore dorato quando è invecchiato e raggiunge alti livelli di qualità e bontà più passa il tempo nelle botti di rovere, tanto da diventare quasi un liquore dopo i trent’anni. La particolare vinificazione prevedeva di vendemmiare e pigiare immediatamente in vasche di pietra chiamate “Su laccu” direttamente sul terreno.

Di tutto questo vogliamo parlare negli articoli che andremo a proporvi, senza dimenticare l’enogastronomia e i piatti tipici della zona, unici e fantastici come tutto il territorio.

4 commenti

  1. Grande Elvio! Ce ne fossero tanti come te……

  2. Grazie per avermi fatto conoscere questo splendido posto, grande Elvio e bravo Bruno per i testi e per le foto, ciao Rinaldo

  3. elvio hai mai pensato anche alla coltivazione del rosmarino anche lei è una pianta da mille proprietà.. sono orgogliosa di essere del tuo stesso paese ciao e complimenti.

  4. bravo Elvio ho trovato molto interessante la tua creatura e le immagini che hai creato in questo sito. a presto

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